4 Marchi made in Italy fondati da giovani donne imprenditrici

Scritto da Ilaria Scarpiello

Tra i tanti brand famosi al mondo spiccano alcuni fondati da donne imprenditrici coraggiose, diventate celebri role model.
Qualche settimana fa abbiamo raccontato la storia di quattro marchi famosi creati da donne tra l’Ottocento e il Novecento, tutt’ora esistenti.

Se si guarda con più attenzione al panorama contemporaneo, distinguiamo alcune giovani donne che con passione, grinta e idee originali hanno saputo mettersi in gioco.

I dati diffusi da Unioncamere e InfoCamere registrano un milione e 340mila imprese femminili in Italia; queste imprese, che sono il 22% del totale, negli ultimi 5 anni sono cresciute a un ritmo molto più intenso di quelle maschili: +2,9% contro il +0,3%.

Le giovani donne imprenditrici, la cui spinta a fare impresa arriva dal desiderio di valorizzare le proprie competenze ed esperienze professionali, intessono rapporti più stretti e frequenti con la comunità territoriale e sono più attente alle tematiche etiche e di responsabilità sociale rispetto a giovani imprenditori uomini.

L’imprenditoria femminile avvantaggia tutta la comunità.
Sarah Breedlove, nota come Madam C. J. Walker, imprenditrice e attivista statunitense.
La prima self-made woman d’America.

Le donne imprenditrici non sono più un miraggio e rappresentano un esempio per le future generazioni.
Ecco perché vogliamo raccontarvi la storia di alcune di queste donne che hanno, con determinazione e inventiva, realizzato i propri sogni.

 

Anna Fiscale – la giovane imprenditrice tra moda etica ed economia circolare

Anna nasce nel 1988 a Verona. Studia Economia e Management a Verona e al 2° anno di Università vola prima a Londra per l’Erasmus, poi in India con una Ong ad occuparsi di microcredito ed emancipazione femminile.

Torna in Italia, a Milano, dove si laurea all’Università Bocconi in Management delle Amministrazioni Pubbliche e delle Istituzioni Internazionali.

Nel 2011 vola a Bruxelles per formarsi in cooperazione internazionale; infine ad Haiti con una Ong, come assistente al capo missione e ricercatrice sul coordinamento degli aiuti umanitari.

Nel 2013, appena 25enne, fonda la cooperativa sociale Progetto Quid per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, prevalentemente donne.
Quid diventata un modello di business attraverso due modalità il co-brandig, realizzando per aziende – come Calzedonia, Diesel, Natura sì e Altro Consumo – prodotti etici da loro distribuiti con l’etichetta ‘Progetto Quid for’ una linea di vestiti e accessori, disegnata, prodotta e venduta nei cinque negozi di proprietà Quid o in negozi multimarca del Centro Nord.
Anna Fiscale con la sua impresa sociale dà lavoro a 150 persone di 17 nazionalità diverse e ha risposto alla crisi generata dal Covid-19 producendo “Co-ver”, la mascherina facciale ad uso medico.
donne imprenditrici progetto quid anna fiscale

“La mia esperienza personale mi ha portata alla convinzione che fosse necessario un nuovo modo di intendere l’imprenditoria, che fosse sostenibile da un punto di vista economico, sociale e ambientale” – Anna Fiscale

 

Cristina Fogazzi – l’estetista tra le 100 donne più influenti del 2020 secondo Forbes Italia

Cristina nasce a Brescia nel 1974. Dopo la maturità classica frequenta per due anni la Facoltà di Lettere, poi lascia a causa di alcune difficoltà economiche e si butta nel mondo del lavoro.

Inizia come responsabile in un negozio di parrucchieri, per poi ricoprire il ruolo di addetta commerciale in un centro estetico; si appassiona a quel mondo e inizia a studiare.
Al termine di questa esperienza, Cristina inizia a farsi conoscere attraverso il proprio blog: estetistacinica.it.

Cristina vuole smontare l’idea della perfezione con il suo “cinismo”, per questo la sua comunicazione è sempre schietta e sincera.
Nel 2009 apre Bellavera, un centro estetico focalizzato sui trattamenti per pelle, viso e corpo; si affida al digitale, raggiungendo numeri importanti.
Nel 2019 apre il suo primo store VeraLab a Milano, dopo diversi corner in Rinascente, in giro per l’Italia: a Milano, Roma, Firenze e Palermo.
Oggi Cristina è imprenditrice e influencer, e rappresenta un esempio di realtà imprenditoriale italiana fatta di studio e di un progetto in continua evoluzione.

donne imprenditrici progetto estetista cinica

“Quando ho pensato di creare una mia linea mi sono sentita dire che non ce l’avrei fatta . Ma sono testarda e ho continuato per la mia strada, ad abbattere i muri”. – Cristina Fogazzi

 

Paola Marzio – un’imprenditrice self made

Paola nasce a Lecco nel 1979, dove frequenta il liceo scientifico linguistico.
Dopo il diploma si trasferisce a Milano per continuare gli studi all’Università Bocconi, facoltà di Giurisprudenza.

Durante il primo anno di Università, nel tempo libero, inizia a lavorare in congressi e fiere come hostess per pagarsi gli studi, coinvolgendo anche le sue amiche.
Da lì un’idea: creare un collegamento tra le proprie compagne in cerca di lavori temporanei e le manifestazioni in Fiera; grazie al supporto di un business angel, crea ItalianCasting, un operatore digitale per la gestione di ticketing e controllo di accessi.
Nel 2007 firma con Fiera Milano un contratto in esclusiva.
Nel 2010 arriva Best Union Spa, uno dei principali operatori italiani nella gestione di ticketing e controllo accessi, che acquista il 65%dell’agenzia.

Continua a lavorare in ItalianCasting per due anni e inizia a sviluppare una propria rete di relazioni con i principali siti online e marketplace.
Da lì l’intuizione per la sua seconda idea. Nel 2012 fonda Brandon Group, società digitale che supporta i brand di gruppi italiani ed europei, tra cui Moleskine, Cafè Vergnano, Venini, che vogliono crescere nel mondo online, in particolare nell’e-commerce.Brandon ha chiuso il 2019 con un incremento del fatturato superiore al 130%, ed è stata inserita dal Financial Times nella top 100 della FT 1000 Europe’s Fastest Growing Companies 2020.

donne imprenditrici brandon group

“Prima di tutto saper cogliere al volo le opportunità. Per fare impresa sicuramente non bisogna arrendersi, ma crederci e perseverare anche quando tutto spingerebbe a darsi per vinti perché le difficoltà non mancano mai. Ma dato che non si può fare sempre tutto sole, si deve sicuramente trovare il team giusto. Infine, studiare sempre”. – Paola Marzio

 

Silvia Wang – la coppia-azienda alla conquista del mercato

Silvia Wang, classe 1986, nasce da genitori cinesi nati a Milano.
Cresce in una famiglia di imprenditori e sin da piccola sogna di avviare una propria attività, come i genitori.

Silvia studia Marketing Management e si laurea nel 2012 con il massimo dei voti. Comincia a lavorare all’estero: in Indonesia, presso il più grande sito di e-commerce del sud-est asiatico.
«Avevo studiato marketing all’università, ma non sapevo molto dell’online». Così Silvia si impegna, lavora e studia per cercare di recuperare le competenze che ancora le mancano.

Un giorno, Silvia incontra Marco, che diventerà il proprio compagno di vita e partner di lavoro.
Le ragioni personali e sentimentali si mescolano alle ambizioni lavorative.
A 29 anni danno vita a ProntoPro, che si inserisce in un mercato dove era presente un grande vuoto, rispondendo al bisogno di trovare professionisti affidabili in maniera facile e veloce.
Nel 2018, Silvia vince il premio Gamma Donna come imprenditrice più innovativa.
Oggi ProntoPro ha 4 milioni di clienti, 600.000 professionisti e aziende iscritte, 500 categorie di servizi disponibili e oltre 200.000 problemi risolti.

donne imprenditrici prontopro

“Non c’è una competenza indispensabile, dipende dal settore. Ma ci sono delle caratteristiche che bisogna avere: bisogna credere davvero nella propria idea di impresa, per essere pronte a sacrificarsi e a lottare, e bisogna essere consapevoli che da soli è impossibile farcela”. – Silvia Wang

Dalle storie raccontante emerge che un modo per far crescere il numero di imprese fondate da donne è lavorare sui bias: sempre più potenziali donne imprenditrici dovrebbero imparare a combattere con la complessa realtà attuale e imparare a chiedere di più.
Dall’altro lato è importante il coinvolgimento e il supporto attivo da parte di venture capital, business angel e investitori istituzionali. Fortunatamente, sempre più investitori sono coscienti dell’opportunità che le aziende di proprietà femminile rappresentano anche in termini di performance.

Fonti:
Il sole 24 Ore
• https://www.ilsole24ore.com/art/l-estetista-cinica-diventa-imprenditrice-beauty-ricavi-i-10-milioni-e-debutto-rinascente-ABbgmjUB
• https://alleyoop.ilsole24ore.com/2019/03/19/brandon-group/
Repubblica
• https://www.repubblica.it/economia/2019/06/23/news/paola_marzario_donne_impresa-229402451/
Nuvola Corriere
• https://nuvola.corriere.it/2017/02/15/da-figlia-di-immigrati-a-imprenditrice-la-storia-di-silvia-wang/

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