Noi socie di Young Women Network siamo nel cuore di Inspiring Mentor 2019, il programma che supporta l’empowerment delle giovani donne con incontri one-to-one tra noi, le mentee, e una figura senior che, in veste di mentore, ci ispiri, incoraggi ambizione e leadership, ci aiuti a valorizzare le nostre inclinazioni e attitudini. Non tutti i giovani professionisti hanno la possibilità di imbattersi in un mentore nel proprio percorso di carriera, almeno non di uno incontrato ufficialmente in un programma strutturato. Naturalmente capita di conoscere un capo o un collega a cui ispirarsi e da cui imparare, per fortuna, ma non è la stessa cosa.
Facendo parte dell’associazione Young Women Network da anni, ho conosciuto mentor straordinari.
La carriera è spesso frutto del “learning by doing”, non sai mai quanto successo avrai in un contesto aziendale finchè non ti ci trovi immerso. Non si impara all’università, per quanti libri si possano leggere, perché non è il risultato di competenze tecniche pure. Per questo, avere un mentore, cioè un professionista maturo che ascolti, sia lì per te e ti guidi verso la direzione giusta, non ha prezzo. Dai miei mentori ho imparato più che da chiunque altro. Ho scelto 5 lezioni che mi sono particolarmente care e che per questo voglio condividere con voi.
1. Attenzione alla Comfort Zone
Apparentemente rassicurante, la comfort zone nasconde un’insidia: l’immobilismo. Se ci accomodiamo troppo nella nostra routine, per quanto confortevole, rischiamo di perdere la visione d’insieme e precluderci opportunità. Questo vale nella vita professionale come privata. Come combattere la resistenza al cambiamento?
Apportando ogni giorno qualche piccola modifica alle nostre abitudini. Niente paura, si tratta di cambiamenti sostenibili, come percorrere una strada diversa per tornare a casa, provare un nuovo sport o fare qualcosa di insolito! È sufficiente per allenare la mente come un qualsiasi altro muscolo, e ne vale la pena.
Ringrazio la mitica Nancy Cooklin che mi ha letteralmente illuminata durante l’ultimo evento milanese YWN intitolato Come trovare l’equilibrio tra lavoro e vita privata.
2. Sicura di avere chiari i tuoi valori?
Cambiare. Ok, ma… la direzione? Sempre chiara? Non per me. Per questo ho apprezzato particolarmente questo consiglio: prima di fare, fermati a riflettere su quali siano i tuoi valori, quelli che orientano tutte, o la maggior parte, delle tue scelte. Pensa a qualcuno che stimi, non devi conoscerlo per forza, può anche essere un personaggio pubblico. Domandati quali caratteristiche ti piacciono di questa persona. Scrivile su un foglio e raccontale a qualcuno che non conosci. Molto probabilmente è proprio da quelle che devi partire per guidare il cambiamento e fissare le tappe del tuo percorso.
3. Chiedi. Cos’hai da perdere?
Non sono soddisfatta del mio stipendio. Mi piacerebbe fare un’esperienza all’estero, vorrei frequentare un corso di aggiornamento…
Stati d’animo familiari?
La domanda che mi fece la mia mentore durante uno dei nostri incontri fu: qualunque sia il tuo bisogno, l’hai mai esternato? Hai mai chiesto? Ehm, no! Non l’avevo fatto.
Questo è uno dei grandi temi che portano noi donne a rinunciare in partenza perché figurati se mi dicono di sì… Sapere come e quando chiedere significa allenare assertività, comunicazione efficace e intelligenza emotiva. Skill che di qui ai prossimi anni acquisiranno un ruolo chiave nei processi di selezione dei candidati. Lo rivela una proiezione del World Business Forum.
4. Le persone sono importanti
Torniamo ad un punto chiave, di cui abbiamo abbondantemente parlato anche tra le pagine di questo blog: il networking. Le relazioni segnano i livelli di connessione tra noi e la nostra prossima opportunità, portandoci più vicine, o anche più lontane, certo. Vanno coltivate. Allenati. Rompi il ghiaccio. Vai ad un evento da sola. Prepara una rapida presentazione di te, 2 minuti, e vedi cosa succede. La mia mentore aveva ragione. Niente da aggiungere se non un consiglio di lettura per muovere i primi passi.
5. Tratta i tuoi impegni personali con la stessa serietà di quelli lavorativi
Altrimenti li trascurerai. Non esiste un tempo di serie B. Non c’è niente di male, tantomeno c’è da sentirsi in colpa, nel concedere spazio a ciò che ci fa stare bene.
Quale tra i due appuntamenti ha il più alto rischio di annullamento: la consegna di un progetto o un’ora di nuoto? Ma se già nell’Antica Roma si predicava il Mens sana in corpore sano, chi siamo noi per metterlo in discussione?
Il consiglio di mentore fu: riporta in agenda i tuoi impegni personali con lo stesso rigore con cui annoti una riunione.
Ah, se non ci fossero le Mentori!
A proposito, sai da dove ha origine questa parola?
Si narra che Ulisse all’alba della sua partenza per Troia decise di affidare il figlio Telemaco alle cure di Mentore, amico saggio e fedele desinato a diventare guida e consigliere del giovane principe durante la lunga assenza del padre.
Spero lo troverai affascinante quanto me! Buon vento 🙂
Scritto da Carolina Nobile