3 tecniche per gestire un feedback negativo e crescere professionalmente

Scritto da Francesca Barillà

A tutti noi sarà capitato, nel corso della nostra carriera, di ricevere un feedback negativo da parte di un cliente, un collega o dal nostro capo.

Il feedback, sia positivo che negativo, riveste un ruolo importante per il nostro percorso professionale perché ci permette di focalizzare gli aspetti sui quali dobbiamo migliorare e quelli che, al contrario, riusciamo a gestire in modo efficace.

Spesso per un manager non è facile dare un feedback negativo ma efficace. Ci sono però delle modalità comunicative che possono supportare i leader a raggiungere il proprio obiettivo e motivare i propri dipendenti.

Questi aspetti sono stati analizzati nel nostro articolo Trasformare un feedback negativo in un dialogo costruttivo. 3 tecniche di comunicazione efficace per tutti i manager di oggi e di domani

Indipendentemente dalla natura del feedback che riceviamo, il modo in cui reagiamo ci potrà far apparire più o meno professionali e competenti.

La rabbia o la delusione che possiamo provare appena ci viene fatta una critica non sono sempre buone consigliere e possono farci reagire in modo poco equilibrato.

Possiamo utilizzare queste 3 tecniche per ottenere il meglio da un feedback negativo e per reagire con forza ed equilibrio.

1. Non reagire istintivamente

Mentre il nostro capo ci sta parlando e ci sta facendo notare gli aspetti del nostro lavoro che andrebbero migliorati potremmo sentirci a metà tra un livello difensivo medio o un livello difensivo estremo.

Questa reazione è naturale ma potrebbe portarci a reagire aggressivamente o a “chiuderci a riccio”, senza ascoltare quello che ci viene realmente detto.

Come ha affermato il celebre psicologo William Swann, quando le persone ricevono un feedback che è in conflitto con l’ immagine del proprio sé provano un grave disorientamento perché percepiscono che la propria identità è stata minacciata.

Cerchiamo di evitare un linguaggio accusatorio, come per esempio: “non è giusto” “sembra sempre che non le vada bene nulla del mio lavoro” o frasi simili.

Facciamo un bel respiro e ascoltiamo attentamente quello che ci viene detto.

Il nostro capo sta analizzando un fatto o sta criticando un nostro comportamento senza darci altre informazioni utili?

Prenderci qualche minuto per riflettere ci può aiutare a vedere meglio “il quadro della situazione” e a non soffermarci soltanto sull’aspetto che viene criticato.

Questo processo di auto-riflessione tende a ridurre la nostra risposta fisica alla minaccia e ci aiuta a essere più recettivi al feedback.

2. Acquisisci maggiori informazioni

Gestire un feedback negativo ci dà l’opportunità di allenare la nostra capacità di ascolto attivo e individuare il “nocciolo della questione”.

Ma come dobbiamo comportarci quando non siamo sicuri di aver compreso quale sia realmente l’aspetto da migliorare? Una buona strategia è quella di provare a ripetere al nostro capo il problema per assicurarci di aver compreso esattamente quello che voleva dirci e soprattutto quello che si aspetta in futuro.

Inoltre, soffermarci sul problema può darci l’opportunità di chiarire eventuali malintesi.

Confrontarci sul problema, senza negarlo, irrigidirci e porci sulla difensiva restituisce un’immagine di un professionista competente e sicuro di sé.

Non possiamo agire in base al feedback finché non lo comprendiamo veramente. Quando sentiamo qualcosa di nuovo, di solito è una buona idea chiedere un feedback anche ad altre fonti affidabili per avere maggiori dettagli ed evitare una correzione eccessiva basata sull’opinione di una sola persona.

3. Passa all’azione

Questa fase ci permette di trasformare in azione gli input che abbiamo ricevuto.

Il primo passo è prendere un impegno con noi stessi in modo positivo cioè concentrandoci sulla crescita e sul cambiamento.

Il punto di vista con il quale decidiamo di agire su un determinato aspetto per migliorare e crescere professionalmente è fondamentale.

Invece di pensare, ad esempio, “se non cambio questo aspetto avrò sempre grattacapi al lavoro”, possiamo focalizzarci sul fatto che “migliorare un aspetto/comportamento professionale mi aiuta a crescere anche a livello personale”.

Quando iniziamo ad apportare alcune modifiche al nostro comportamento, facciamolo a piccoli passi. Esploriamo le risorse a nostra disposizione: possiamo farci supportare da un amico o da un collega? Potrebbe essere utile frequentare un corso di formazione centrato sull’argomento?

Un altro aspetto importante riguarda il nostro comportamento nei confronti della persona che ci ha dato il feedback.

Una ricerca condotta dalla dottoressa Francesca Gino e colleghi ha dimostrato che le persone tendono a evitare il collega o il capo che ha dato loro un feedback negativo.

Certamente è difficile accogliere un punto di vista negativo sul nostro lavoro ma come è emerso dalla ricerca, i partecipanti che si sono isolati, rifiutando di accogliere i suggerimenti derivati dal feedback hanno avuto un calo delle prestazioni un anno dopo.

Impegnarci per la nostra crescita professionale, come tutti i progressi non è sicuramente un percorso in linea retta.

Potrà capitare di ricadere nei comportamenti che cercavamo di migliorare, ma l’importante è riconoscerli e continuare ad andare avanti!

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