#Storie di Passione: Se il Guru diventa donna. Maria Grazia Mattei

C’è un momento nel processo creativo in cui il nostro cervello ha un’illuminazione, un’idea brillante. E’ il momento dell’intuizione, giunge inaspettatamente e per Maria Grazia Mattei arriva alla fine degli anni ‘70, quando dopo la laurea in storia dell’arte, come blogger ante litteram, si imbatte nei primi episodi di computer grafica di alcuni gruppi artistici multimediali (Crudelity Stoff, Giovanotti Mondani Meccanici, Correnti Magnetiche). “Questo è il futuro” pensa Maria Grazia, che decide di continuare ad esplorare i temi del digitale anche all’estero. Grazie ai primi soldi guadagnati dalle lezioni private e dalla sua prima mostra sull’arte e le nuove tecnologie, vola negli Stati Uniti e in Canada e da li “si apre un mondo” .

È qui che iniziano ad intrecciarsi quelle relazioni internazionali che sono anche oggi fonte di ispirazione e dialogo per la piattaforma Meet the Media Guru e prende il via il percorso di workshop e mostre che plasmerà il futuro del Digitale in Italia.

Nel 1986 organizza per la Biennale di Venezia, il primo Network Planetario, un esperimento futuristico per il paese, se pensiamo che Internet sarebbe arrivato solo 5 anni più tardi. Sulla scia del pionierismo seguono i temi della realtà virtuale, della computer animation e del 3D, fino al cinema digitale con l’installazione del primo virtual set all’Excelsior di Venezia.

Un impulso continuo per la digitalizzazione del paese che porta in Italia una pletora di personaggi di fama mondiale come John Lasseter (fondatore della Pixar), Zigmunt Bauman (il filosofo della “società liquida”), John Withney (considerato il padre della computer animation), ingegneri della Nasa, sociologi, antropologi e creativi di ogni tipo, artisti, registi, pubblicitari, architetti e designer. Ma quando le chiedo chi sia stato il suo Guru, mi risponde che “I guru sono tanti, l’unico vero mentor è stata l’arte. La mia preparazione umanistica mi ha aiutato a vedere la trasformazione del mondo da fuori, quando non tutti erano in grado di vederla”.

Con un velo di tristezza, Maria Grazia mi confida il desiderio di essere ancora qui tra 50 anni per scoprire il futuro del Digitale. “I modelli di comunicazione cambieranno, la trasformazione che vediamo con i social media è solo l’inizio, i blogger diventeranno guru internazionali. Ci saranno nuovi processi di disgregazione, frantumazione, in-dividualismo. Non è più la società di massa del 900 della TV e del cinema, è la società dell’individuo, dell’esperienza immersiva, della cibernetica”.

Quello che possiamo fare noi è continuare a guardare questi fenomeni, essere pronti a capirne i meccanismi e comprenderli senza esserne travolti. I consigli della nostra guru, infatti, sono:

Esercitare la propria mente costantemente, conservare un approccio esplorativo umanistico, non smettere mai di imparare.

Liberarsi dai preconcetti, tutto si può vedere da angolazioni diverse, per essere critici davvero dobbiamo sforzarci di leggere la realtà ponendoci di fronte ad essa e sentirci liberi dai luoghi comuni.

Essere sempre in movimento, non rimanere mai fermi, “io avrei potuto continuare ad insegnare per guadagnare qualche soldo invece ho rischiato tutto per la mia passione”.

 

Francesca D’Amico

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