Speak up for Female Empowerment, Speak up for Young Women!

La parità di genere tramite la voce delle giovani donne

Scritto da Laura Senziani – Responsabile Advocacy Lobbying and Research YWN

Chiudiamo l’anno con l’impegno di continuare la nostra lotta per la parità di genere, con passione e speranza, nonostante l’annus horribilis.

Oltreoceano si è alzato un grido di speranza, convinzione e orgoglio per le donne di tutto il mondo a seguito dell’elezione di Kamala Harris, prima donna eletta Vicepresidente nella storia americana. Si tratta della seconda carica istituzionale più importante del paese. Donna, figlia di immigrati, nera e indiana: un modello a cui ispirarsi. La diversità che viene inclusa, la diversità che diventa fonte di alleanza, la parità di diritti ed opportunità che diventano sostanza.

In Italia, quando potremo provare altrettanta soddisfazione? Se la domanda è sorta anche a voi, allora sapete di cosa stiamo parlando: del desiderio e della sete di parità di genere. Noi di Young Women Network siamo d’accordo con la neo scomparsa Ruth Bader Ginsburg, Giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti e attivista per i diritti civili, quando diceva: “Le donne appartengono a tutti i luoghi in cui vengono prese le decisioni”… senza eccezioni, ci vien da aggiungere.

E in tutto ciò che posto occupano le giovani donne? Troppo giovani per essere già in ruoli apicali, ma mature e consapevoli per non preoccuparsi del loro posto nel mondo del lavoro e nella società.

Il nostro obiettivo è di essere la voce proprio di quella fetta di popolazione attiva troppo spesso dimenticata dal dibattito pubblico e dal gioco delle parti. Investire oggi sulla potenzialità e sul valore delle giovani donne significa creare un grandissimo potenziale per il domani. Questa è l’essenza della nostra attività di Advocacy: far sentire la nostra voce in quelle battaglie che ancora dobbiamo vincere, tenerci stretto quanto raggiunto e fornire al contempo alle nostre associate maggior consapevolezza su quanto ancora ci sia da fare insieme per raggiungere quella parità di genere che sappiamo essere un nostro diritto, ma che troppo spesso si vuole far credere come raggiunta.  In fondo,quanto volte ci hanno detto: “Pensate a come stavano le vostre nonne rispetto a voi”. Non basta.

Lo sapete perché non basta? Ce lo dice l’ISTAT nel recente report del novembre 2020, i cui numeri raccontano più di mille parole:

I dati sull’occupazione femminile in Italia permangono preoccupanti se confrontati con quelli del resto d’Europa. Nonostante il livello di istruzione femminile sia sensibilmente maggiore di quello maschile, il tasso di occupazione è molto più basso (nel II trimestre 2020 è il 48,4% contro il 66,6% maschile) e il divario di genere è più marcato rispetto alla media UE (61,7% contro 72,1%) e agli altri grandi paesi europei. Siamo penultimi in Europa davanti solo alla Grecia”.

Avete letto bene, la Grecia, non Olanda o Svezia.

Il 22,4% delle donne ha conseguito una laurea (22,6% nel II trimestre 2020), contro il 16,8% degli uomini; un vantaggio femminile che ancora una volta è più marcato rispetto alla media UE.”

Insomma, sempre la stessa storia: istruite, ma meno occupate, uno slogan che ormai conosciamo.

“Il tasso di occupazione femminile è aumentato solamente di circa 15 punti in 40 anni (dal 33,5% del 1977 al 48,4% del II trimestre 2020). A seguito dell’emergenza sanitaria, nel II trimestre 2020 si osserva un leggero aumento del gap di genere (dai 17,6 punti percentuali dello stesso trimestre del 2019 a 18,2)”.

La Pandemia come sappiamo sta colpendo principalmente le donne e coloro che sono maggiormente vulnerabili nel mondo del lavoro: da sempre i giovani. Essere giovani e donne vuol dire al tempo del Covid-19 dover ancora una volta fare tripli salti carpiati.

Per combattere la discriminazione ed il gender gap, che è reale, è importante lavorare sugli stereotipi che ancora segregano le donne, a seconda dell’età – nessuna esclusa, in compartimenti stagni in cui siamo state preordinate per tanto tempo; il caso delle poche ragazze che studiano materie STEM ne è la prova e non ne è più un segreto, ma non è uno dei tanti esempi all’ordine del giorno. Ancora, le pubblicità ed i media in questo non ci aiutano, quante sono ancora le pubblicità che ci raffigurano come brave madri che il pomeriggio danno la merenda ai figli (dando per scontato che tutte scegliamo il part-time o che abbiamo dovuto rinunciare al lavoro) o che ci identificano come le uniche destinatarie di nuovi modelli di lavatrici e aspira-polveri?

Ancora, YWN, l’unica associazione in Europa destinata alle giovani donne, senza alcuna distinzione di competenze, è parte di Inclusione Donna, la più grande coalizione di associazione femminili che porta istanze a livello istituzionale per dare concretezza ai bisogni di crescita ed equità delle donne, perché trovino terreno fertile per far emergere senza discriminazioni il loro talento ed il loro valore.

In questo periodo così sfidante che stiamo tutt* affrontando, è necessario cogliere il cambiamento, che ci sta inesorabilmente mettendo alla prova, come un’opportunità, senza perdersi d’animo e più che mai proprio ora la sorellanza – che è da sempre l’anima di YWN – viene messa al servizio della sua causa principale: dar voce alle giovani donne, associate e non.

Mi ci è voluto molto tempo per trovare la mia voce, e ora che ce l’ho non rimarrò in silenzio.” 

E proprio come disse Madeleine Albright, non rimarremo in silenzio ma faremo sentire la nostra voce, perché insieme saremo un’eco potente.

Sei curiosa di sapere quello che un gruppo di giovani donne può fare? Rimani aggiornata sulle nostre attività sui nostri canali social, sul nostro blog o contattandoci.

#AchieveMoreTogether

Buon fine anno!

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