Inspiring Mentor 2020, con gli occhi di Mentor e Mentee

 

Scritto da Carolina Nobile e Natasha Aleksandrov

 

 

Oggi vi scriviamo a quattro mani, per trattare un tema estremamente caro all’associazione: il programma di Inspiring Mentor.

Con 215 coppie di Mentor e Mentee, si è chiuso il percorso di Inspiring Mentor 2020 di Young Women Network.

Il programma di mentoring ha l’obiettivo di sostenere la crescita di giovani talenti in Italia, ispirandoli grazie a role model d’eccezione e accompagnandoli in un percorso di crescita e confronto. L’ambizione è contribuire a colmare il gender gap nei ruoli di leadership.

La bella novità di questa edizione è che tra i Mentor e i Mentee ci sono stati anche degli uomini (10 Mentee e 43 Mentor), perché è fondamentale che anche giovani uomini abbiano role model femminili e che giovani donne possano avere role model maschili.

L’edizione 2020, 100% digitale, è stata inaugurata da un evento di lancio sorprendente che ha coinvolto ospiti illustri come Mara Maionchi, Kasia Smutniak, Beppe Severgini, Jill Morris, Giada Zhang. Il loro sostegno ed entusiasmo ci hanno regalato una carica di energia positiva per l’intero anno.

Tutti noi quest’anno più che mai abbiamo apprezzato l’opportunità di avere una guida, un supporto, un professionista con cui confrontarci durante mesi unici e difficili. Grazie allora Young Women Network per questa magia. Per conoscere a fondo il programma, visita la pagina dedicata a Inspiring Mentor.

Per far sì che questa magia migliori di anno in anno, intercettando le esigenze e i bisogni, abbiamo chiesto a Mentor e Mentee di compilare una survey alla conclusione del percorso. Il feedback di tutti è stato fondamentale anche quest’anno. Ecco cos’è emerso dai 75 Mentee e dai 118 Mentor che hanno partecipato alla survey.

 

Su cosa hanno lavorato Mentor e Mentee nel 2020?

Tra i temi su cui le coppie hanno lavorato maggiormente nei 5 / 6 mesi a loro disposizione, troviamo in pole position il career planning (64%), seguito da job transition (44%) e da personal branding (38,7%).

Tre argomenti interconnessi che ci dicono quanto la situazione anomala di quest’anno abbia influito sulle nostre professioni, ponendoci di fronte a scenari inaspettati: per qualcuno la necessità di fare il punto, progettare le prossime mosse, compiere un passo avanti importante; per altri il bisogno o la voglia di reinventarsi, cambiare veste e aprirsi a nuove opportunità.

Perché sì, il 2020 ci ha dato anche delle opportunità. Forse si sono abbattute su di noi in modo un po’ brusco, ma chi è riuscito a non farsi travolgere e le ha sapute riconoscere è già a metà dell’opera. Da qui la consapevolezza che sapersi raccontare e valorizzare con una strategia mirata, proprio come quella di un brand, diventa una competenza chiave da coltivare e allenare, alla faccia del pour parler.

Naturalmente il personal branding ha bisogno di un ambiente favorevole e recettivo come solo un network può essere: non stupisce infatti che il 32% dei Mentee abbia lavorato sul networking. Questo ci riempie di gioia, perché incarna l’essenza di Young Women Network! Curare le relazioni e i rapporti con la rete, anche se digitali, fa la differenza, ora più che mai. Non c’è nulla da sottovalutare e soprattutto sempre tanto da imparare. Se c’è una cosa che questo periodo dovrebbe averci insegnato è che nessuno si salva da solo: la connessione e la capacità di fare rete possono far accadere cose inaspettate.

Questo vale sia per le grandi questioni globali, come la lotta contro il cambiamento climatico o contro questo dannato virus, sia per le sfide personali, come ad esempio cambiare lavoro – obiettivo che, secondo la survey, moltissimi Mentee si sono posti.

Ma ce ne sono tanti altri: trovare un work-life balance è uno di questi. Quanto – per chi ha lavorato da casa – vita lavorativa e privata si sono mescolate senza che vi fosse mai un confine? Immaginiamo per tanti di noi. Perché, ricordiamolo, quello che stiamo vivendo è lavoro da casa, non smart working.

Altri obiettivi su cui si è lavorato sono migliorare la propria posizione o il rapporto con responsabili e colleghi, acquisire capacità di leadership e di assertività.

C’è una parola che ricorre spesso nelle risposte: percorso. Ci fa pensare a quanto bisogno di direzione avessimo e abbiamo per vincere lo smarrimento che ci ha colti di sorpresa, spingendoci, chi più chi meno, fuori rotta.

Un’altra parola ricorrente è migliorare, un verbo meraviglioso. Quando il gioco si fa duro, è su di noi che dobbiamo investire, darci l’opportunità di affinare le nostre competenze, esplorarne di nuove per ampliare gli orizzonti, rispondere all’incertezza con nuovo sapere. La formazione e il lavoro su di sé sono stati per tanti di noi la roccia a cui aggrapparsi.

Le nostre esperienze di volontarie e Mentee

Sono Carolina, socia da 5 anni e volontaria da 2. Per me è la quarta volta come Mentee, ma mai come quest’anno ne ho colto il valore.  Come tutti, anch’io sono stata travolta da una nuova normalità che di confortevole a mio parere ha ben poco. Io, abituata a stare fuori, sempre in movimento, in cerca di qualcosa, ho patito molto quella che considero una stasi non voluta. Lo spegnimento della socialità fisica ha acceso qualcosa dentro. Mi sono trovata a tu per tu con me: le domande che la frenesia della vita prima di Covid-19 opacizzava sono affiorate tutte e hanno preteso attenzione. Una sfida nella sfida.
Quando ho conosciuto la mia Mentor, a maggio, mi sentivo in un frullatore. Non sapevo bene da dove partire e mi sentivo in colpa, perché temevo di sprecare un’opportunità preziosa. Ho pensato che l’unica soluzione fosse mettermi in gioco con sincerità. E sono felice di averlo fatto, perché ad accogliermi avevo una persona pronta ad aiutarmi, prima di tutto a ri-conoscermi, a capire chi sono per davvero, quando e come rendo al meglio, cosa mi permette di esprimere il mio potenziale e cosa invece non fa proprio per me. Non posso dire di aver scovato tutte le risposte, ma sono in marcia con il giusto equipaggiamento grazie a lei, Elena: mi conosco un po’ di più e so qual è la direzione da prendere; questo per me è un traguardo grandissimo.

E io sono Natasha. È la prima volta che partecipo al programma Inspiring Mentor, in quanto sono socia e volontaria di Young Women Network da un anno e mezzo circa. Sono entusiasta. Felicissima.
La mia Mentor è stata una guida fondamentale per me nell’anno di una promozione importante che segna profondamente la mia carriera nell’azienda in cui lavoro da quasi 11 anni. Non solo. Come abbiamo detto, la pandemia ha trasformato il modo in cui lavoriamo: la mia sfida è stata quella di gestire il mio nuovo ruolo, progetti e team a distanza, senza rinunciare al mio modo di essere. Con la mia Mentor abbiamo toccato svariati ambiti del coaching, delle neuroscienze e della leadership… in quanto ho avuto la fortuna di avere di fronte una professionista poliedrica con svariate specializzazioni. Ma non è tutto! Il caso – o la bravura di chi ci ha “matchate” (grazie!) – ha voluto che fossimo molto simili in termini di personalità e passioni. Questo ha facilitato enormemente il dialogo, il confronto e anche il raggiungimento degli obiettivi. Grazie a lei, ho imparato a valorizzare il mio essere introversa, emozionale ed empatica; ho lavorato sulla percezione di me come leader; ho individuato uno stile di leadership tutto mio che mi permette di stare bene; ho preso consapevolezza del mio mondo valoriale, che vale come bussola nella vita e sul lavoro. E tanto altro. Grazie quindi Young Women Network e grazie Laura.

Con gli occhi dei Mentee

Torniamo alla survey. Abbiamo raggiunto, noi Mentee, gli obiettivi che ci eravamo prefissati all’inizio del programma? Per rispondere a questa domanda dovevamo attribuire un punteggio da 1 a 5. Il 33,3% dei Mentee ha risposto 5, manifestando un raggiungimento pieno, il 53,3% ha risposto 4, ad indicare che il traguardo è molto vicino.

E, dal punto di vista dei match, com’è andata? L’abbinamento di ciascuna coppia viene effettuato dagli amministratori del programma Inspiring Mentor sulla base dell’esperienza lavorativa, delle soft skills di ciascun candidato, della propensione all’attività di mentoring e del profilo. Una sfida molto delicata.

Il 77,3% dei Mentee si dichiara completamente soddisfatto del match. C’è un aspetto molto importante da mettere in luce: la diversità tra Mentore e Mentee non ha fatto che rendere più speciale il confronto. Chi ha partecipato più volte al programma lo sa: un Mentor non è la nostra fotocopia più matura, non necessariamente fa il nostro stesso lavoro o opera nello stesso settore; può accadere, ma se non accade l’esperienza è ugualmente efficace e le nostre risposte ne sono la prova. La diversità è un valore, e l’inclusione un dogma che Young Women Network persegue in tutto ciò che fa e diffonde con passione.

E ora veniamo a una delle domande più significative: cos’hai guadagnato dal programma? Ci piacerebbe riportare tutte le risposte, perché ne varrebbe la pena. Ecco una carrellata di parole che non esaurisce la varietà di concetti e traguardi raggiunti: autostima, nuovo punto di vista, fiducia, consapevolezza, crescita personale, chiarezza, sicurezza, amicizia, confronto, linee guida…

 

La nostra nuova Presidentessa di Young Women Network, Francesca Dellisanti

Con gli occhi dei Mentor

Chi sono stati i nostri Mentor quest’anno?  Per il 77% sono donne e per il 23% uomini; per metà lavorano in aziende e per metà esercitano la libera professione; tutti hanno maturato più di 10 anni di carriera.

Il 74% dei Mentor si ritiene altamente soddisfatto dell’abbinamento con il Mentee. Il 20% si definisce soddisfatto. Solo dal 4% in giù si ritiene poco soddisfatto. Un ottimo risultato, che rispecchia il livello di gradimento anche di noi Mentee.

La cosa più bella è leggere “gli aspetti migliori del programma Inspiring Mentor”; i Mentor hanno evidenziato principalmente la possibilità di supportare giovani professionisti, l’opportunità di confronto e di scambio arricchente, la relazione umana.

La “relazione umana” suona forse come il traguardo più bello che si possa raggiungere, perché per i Mentor e Mentee tra cui è scattata la scintilla, di certo la relazione rimarrà, forse per sempre.

Il 95% dei Mentor conferma la volotà di partecipare anche l’anno prossimo. E noi ne siamo felici, perché grazie a loro il programma di Inspiring Mentor potrà proseguire e crescere ulteriormente.

Da parte di tutti noi Mentee: grazie Mentor e grazie Young Women Network!

 

 

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