#GalateoLinkedin: le regole del networking online

Intelligenza relazionale, proattività, consapevolezza, networking online. Tutto questo è #GalateoLinkedin, nato dall’utilizzo quotidiano e attivo di Linkedin e soprattutto da una riflessione da parte di Valentina Marini, 32 anni, HR consultant e coach, e Giada Susca, 39 anni, con pluriennale esperienza in azienda e ora consulente HR. Si sono conosciute su Linkedin e di Linkedin ci vogliono parlare.

 

Come è nata l’iniziativa?

V: Siamo da sempre attive su Linkedin, postando articoli di interesse comune e cercando di stimolare occasioni di riflessioni sull’utilizzo efficiente ed efficace di questo strumento. Poco tempo fa ho scritto un post sull’importanza della comunicazione online, e nel giro di poco tempo è diventato virale! C’è stato un ottimo riscontro da parte della rete, tra cui tanti professionisti – Federico Ott, Elena Grandinetti, Andrea Solimene, Osvaldo Danzi e Guglielmo Sandullo per citarne alcuni – che a titolo gratuito hanno impiegato e impiegano tempo ed energia per portare avanti questa iniziativa.

G.: il primo step è stata una survey online, a cui hanno risposto 1481 persone in 20 giorni. L’output sarà un manifesto con “regole” condivise dagli utenti, finalizzato ad un utilizzo consapevole dello strumento e a sconfiggere cattive abitudini.

V e G: alla base di #GalateoLinkedin c’è un’idea sana di networking e di comunicazione online e ci teniamo a specificare che il progetto non è sponsorizzato da nessun brand.A breve partirà il tour offline, prima a Roma il 23 maggio e poi a Milano, Bologna, Torino, Ancona, Padova, Napoli, Bari ed altre città italiane.

 

Utilizzo consapevole dello strumento e regole condivise. Quali sono le cattive abitudini da abbandonare o evitare? 

V.: Iscriversi pensando che le opportunità di business e network piovano dal cielo. Essere iscritto a Linkedin senza essere proattivi è come andare ad un convengo senza stringere la mano a nessuno e andare via senza biglietti da visita. Linkedin si deve vivere. Il profilo è il biglietto da visita, deve essere aggiornato e professionale, a partire dalla foto. Andreste mai ad un colloquio con gli occhiali da sole? Inoltre, trovo inopportuno farsi pubblicità sfruttando situazioni altrui difficili e promettendo lavoro illusorio.

G.: La cosa peggiore è farsi trovare impreparati. Non puoi affacciarti in un mondo professionale, popolato da professionisti, senza conoscere la piattaforma. Come quando arredi la tua nuova casa, prima la ristrutturi, la fai a tua immagine, quando è tutto pronto inviti le persone. Aggiungo, mai essere opportunisti. Non chiedete il collegamento a professionisti HR allegando il vostro curricula per avere un lavoro. Spendete almeno un minuto per presentarvi e personalizzate la richiesta di collegamento. Non costruitevi un personaggio ma siate voi stessi, la verità paga.

 

Avete parlato di personalizzazione di richiesta di collegamento. Come posso entrare in contatto con una persona che stimo, mi interessa, ma non mi conosce?

G.: Io ho aggiunto Valentina in quanto ho visto similitudini in termini di background, intenzioni e professione e le ho manifestato il mio interesse a rimanere in contatto.

V.: Dobbiamo imparare ad investire almeno un minuto per raccontarci e valorizzare cosa ci ha colpito dell’altra persona, esternare in maniera chiara il perché della richiesta.

 

Capita di ricevere richieste di collegamento da parte di persone che non si conoscono. E’ obbligatorio accettarle? 

V.: Se si tratta di persone che lavorano nel mio settore, o in aziende/settori di mio interesse, in genere accetto, talvolta anche se la richiesta non è personalizzata. Spesso mi aggiungono persone puramente in cerca di lavoro, e mi allegano il cv. In questo caso, trattandosi di un approccio non costruttivo, lascio perdere.

G.: Sottoscrivo in pieno. Aggiungo che anche quando non accetto la richiesta, rispondo motivando il mio rifiuto. Ci tengo ad avere una rete composta da persone di spessore che condividano la mia idea di cultura ed educazione.

Dopo questi preziosi consigli, un’ultima domanda: è utile postare anche articoli che riguardano interessi non prettamente lavorativi o è meglio attenersi a post job related? 

G: Direi che dipende dall’interesse e da come lo si manifesta. Mi spiego: se lavori come brand manager in un’azienda farmaceutica ed hai una passione per il Food&Wine, postare un articolo inerente la tua passione non è controproducente a patto che nella condivisione ci metti del tuo, è un modo per raccontare chi sei.

V.:  Sono d’accordo. Un ottimo modo per farsi conoscere, raccontare di sé e dei propri interessi (quindi per far emergere la propria distntintività) è scrivere questi dettagli nel riepilogo del nostro profilo Linkedin (sezione di cui, purtroppo, in pochi hanno capito l’importanza)! In questo modo, ogni contenuto postato inerente una propria passione o indole extra lavorativa risulterà in linea con il nostro profilo e ci valorizzerà.

Quindi, dopo aver sistemato il riepilogo, la foto profilo, colto le pillole di saggezza di Valentina e Giada, non perdiamo di vista #GalateoLinkedin e seguiamo le “regole condivise” per evitare errori nel networking e per utilizzare al meglio il social network professionale per eccellenza!

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